Ho iniziato la pratica dello yoga (metodo Nil Hahoutoff) nel 2008 e fin da subito ho sentito un forte impatto sul mio organismo, cosi ho iniziato ad avvicinarmi in maniera più progressiva a questa disciplina; inizialmente attraverso la pratica poi anche attraverso la ricerca didattica.
Negli anni seguenti ho avuto occasione di praticare con diversi insegnanti e maestri, incontrando i vari modi e approcci nella pratica dello yoga.
Anche se rimango decisamente fedele al primo approccio (metodo Nil Hahoutoff), tutti gli altri mi sono stati utili ai fini di una conoscenza generale della materia psicofisica.
Nel 2010 mi sono iscritta al corso quadriennale di formazione per l'insegnamento dello Yoga, la suola S.F.I.D.Y. a Milano.
Anche dopo essermi diplomata, continuo a seguire l’insegnamento dello yoga, frequentando seminari, lezioni e incontri.
Il metodo dello yoga che mi è stato trasmesso si caratterizza fondamentalmente per la sua preparazione particolare che appresta precise parti del corpo per poter procedere nella pratica dello Hatha Yoga.
Basato principalmente sull’ ascolto, lavorando su regioni del corpo inerenti all’inspirazione e all’espirazione per aprirsi così a un’espressione respiratoria più ampia, completa e consapevole.
Il fine di tuttte le applicazioni corporee e delle tecniche respiratorie è la ricerca del modo appropriato del «giusto sforzo» addato ad entrare nello yoga e installare un rapporto con il proprio “io profondo”. Progredire in tal modo, interagire ed evolversi.
“Siamo evoluti per non smettere di evolverci” cit.: Jonah Lehrer in “Proust era un neuroscienziato”
